mercoledì 14 maggio 2014

Le PAROLE hanno un Valore?




      Molto probabilmente le parole sono soltanto parole, ma talvolta sono più realtà di tante analisi.


Abbiamo confrontato 5 termini ‘aziendalistici’:

  1. Valore Aggiunto
  2.  Ricavi
  3.  Vantaggio Competitivo
  4.  Costi
  5. Finanziamenti

Balza agli occhi che i primi tre termini, che hanno un chiaro connotato positivo, attivo, volitivo etc… in proporzione agli ultimi due, che hanno una valenza certamente più negativa e di ‘accettazione’, di sopportazione, sono praticamente inesistenti  (per valutarne il rapporto basta proporre la stessa ricerca su Google trend).


         Questo primo DATO di FATTO sembra descrivere abbastanza chiaramente il ‘carattere’ delle nostre imprese; se poi pensiamo che chi è in grado di effettuare ricerche sul WEB è certamente la ‘parte alta della torta’ del  sistema imprese, pensiamo alla parte ‘sottostante’ della torta! ....Però il PROBLEMA è la SCUOLA! (che è un vero disastro…)


       Inoltre l’andamento calante del termine ‘finanziamenti’ dovrebbe stare ad indicare non tanto che le Banche ne hanno erogati sempre meno (cosa certamente vera), ma che l’interesse per tale fattore d’impresa ‘ è andato sempre più decrescendo quasi ad indicare la rassegnazione prima che la difficoltà di trovarne…

mercoledì 30 ottobre 2013

GOOGLE TRENDS può aiutare a capire!

        
  Lo scorso mese di luglio abbiamo utilizzato una piccola indagine effettuata su Google Trends che ha evidenziato come nel Continente Africano i termini Innovazione & Creatività siano molto ricercati.

Da quel momento, probabilmente per merito della serendipità, ho avuto modo di leggere diversi articoli che si dilungano a parlare dell'Africa e delle sue enormi potenzialità.
Tra questi indico :
Questi fenomeni mi hanno sollecitato ad esplicitare una riflessione più generale:

GOOGLE TRENDs può aiutare a capire....

Certo, credo che possa darci un buon aiuto sia nella comprensione delle dinamiche sociali (cosa ormai ampiamente utilizzata) ma anche a comprendere quelle economiche, tecniche, tecnologiche etc...; le loro direttrici di fondo che attraversano regioni, Nazioni, e Continenti.

Migliorare la capacità di analisi attraverso l'utilizzo di strumenti come questi credo sia estremamente utile per tutti coloro che vogliano avere qualcosa di più concreto che il solo 'intuito' per ipotizzare gli eventi futuri: Studenti, Imprenditori e Politici.

Il problema che resta è:
QUALI DOMANDE FARE

per ottenere le informazioni utili?

L'apprendimento di tali capacità è basato su sensibilità, competenze tecniche, conoscenza dei fenomeni in esame  e tantissimi altri elementi ancora, quindi uno studio formale assorbirebbe tantissimo tempo producendo risultati lontani nel tempo.

Perché non proviamo ad utilizzare una metodologia più operativa?
Individualmente potremmo  cimentarci, ognuno con il suo back ground tecnico-culturale, in ricerche di nostro interesse; quindi potremmo narrare le esperienze fatte, indicando gli elementi di base ed i risultati ottenuti.
In questo modo si potrebbe sviluppare una consistente casistica da dove ciascuno, con la propria sensibilità e competenza potrebbe imparare quindi applicando ciò che ha appreso raggiungere quei risultati di cui ha Bisogno / Interesse.

Tale metodologia proprio perché più 'pratica', ha meno bisogno di impegno teorico, ma ha necessità di consistenti quantità di casi, per favorire lo sviluppo di idee.

Quindi sollecito chiunque voglia a dare il proprio contributo, lo spazio sul BLOG
è a disposizione.
Se invece si pensa che Linkedin possa essere uno strumento più idoneo, segnalo che è aperto un gruppo :

Trasferire Competenze, Conoscenze e Capacità


che potrebbe essere utilizzato per lo stesso scopo.

In ogni caso l'elemento fondamentale è
 
LA PARTECIPAZIONE !

lunedì 21 ottobre 2013

Acquisire CONOSCENZA dalle persone più 'smart' attorno a voi

TRAMANDARE  il SAPERE Aziendale        

        Moltissime Grandi e Piccole Aziende debbono il loro successo a quelle 'expertises'  costruite attraverso anni di esperienza, che aiutano a prendere decisioni rapide ed avvedute tanto sulla strategia che sulle tattiche.

         Nella pratica si manifestano in modi qualificati di pensare, di prendere decisioni di comportarsi, di presentare i propri prodotti..., tutte cose che conducono ripetutamente al successo.
       'Mettere a fuoco' e trasferire queste expertises è tanto difficile, quanto essere consapevoli di possederle ed anche di comprenderne l'importanza  e la necessità di 'tramandarle.  Tale problema, che riguarda specifiche figure di rilievo che operano in grandi imprese, è anche ciò che ostacola in maniera significativa il passaggio generazionale nelle piccolemedie imprese.

       Un recente articolo di HBR [aprile 2013 - pag 102], 'Trasformatevi in esperti di: Dorothy Leonard, Gavin Barton e Michelle Barton',affronta estattamente questo problema suggerendo un percorso molto chiaro, che cerchiamo di sintetizzare.

Prima di passare ad illustrare i metodi da utilizzare per 'estrarre' questa CONOSCENZA dobbiamo soffermarci su due aspetti:
 
  1. l'Esperto, detentore della conoscenza, non sempre è pienamente consapevole della conoscenza in suo possesso. O meglio, non è capace di vederla in maniera razionale, distaccata ed organizzata, la sente come una sua 'seconda' natura che opera spontaneamente ed autonomamente;
  2. il secondo aspetto, direttamente connesso al primo è che, di conseguenza, non è in grado, nè si pone il problema di 'trasferire' questa sua qualità/caratteristica/competenza.
A questo punto vanno attivate le 'contromosse'  finalizzate a favorire e consentire il 'trasferimento' richiesto; a tale scopo è stato messo a punto il metodo OPPTY  

[Osservazione, Pratica, Partnership e di problem solving collaborativo, Assunzione di responsabilità]
Il metodo  indica chiaramente le azioni da svolgere, ma  occorre che ci sia, da un lato disponibilità, dall'altro interesse a sviluppare il programma.
Infatti il trasferimento di 'intelligenza (competenza / capacità) profonda' avverrà solamente con la disponibilità del detentore e l'intelligenza dell'acquisitore.

Il percorso che ne deriva prevede i seguenti passaggi:
  1. Realizzazione di un PIANO d'AZIONE;
  2. Tenuta del REGISTRO di APPRENDIMENTO;
  3. COMPORTAMENTI da tenere .
 
       Il Piano d'azione, seguendo il metodo OPPTY, individua obiettivi e comportamenti connessi ai vari stadi del metodo.
       
     Quindi il Registro di Apprendimento è una sorta di Tableau de Bord che ci aiuta ad oggettivare ciò che si è appreso ed a poterlo verificare assieme, valutando così  se, quanto appreso, corrisponde proprio a ciò che, esperto ed apprendista, intendevano. 
     Affinchè il Piano d'Azione ed il Registro di Apprendimento svolgano a pieno il loro compito è necessario che:
  • l'apprendista abbia sia la motivazione che la disciplina per apprendere ;
  • l'esperto sia contento di aiutare / favorire questo apprendimento.
al contrario di quanto si crede, gli autori dell'articolo evidenziano che quest'ultima disponibilità (ad aiutare/favorire l'apprendimento) è molto più frequente di quanto si possa immaginare.
         
         Quindi, abbiamo visto che è possibile, seguendo opportune metodologie,  attivare un processo razionale finalizzato ad evitare che le 'intelligenze profonde' muoiano con i loro detentori depauperando così il patrimonio aziendale.
   
       Inoltre questa metodologia, a mio avviso, ritengo possa essere molto utile anche per una più veloce, soddisfacente e proficua immissione di giovani nell'ambiente aziendale, favorendo la loro produttività e migliorando quella degli esperti che potrebbero giovarsi di collaboratori molto efficaci in tempi molto rapidi.

Per maggiori approfondimenti si consiglia di leggere integralmente l'aricolo da cui è stato tratto il post: HBR - Aprile 2013 - pag.102.

Come sempre si sollecitano i visitatori ad offrire riflessioni e commenti sull'argomento.




lunedì 16 settembre 2013

CONOSCENZA, INNOVAZIONE & RICERCA

Conoscenza, Innovazione e Ricerca, tre termini che si utilizzano spesso assieme e talvolta anche come sinonimi.

    Recentemente ho ritrovato un interessante aricolo [di Ulderico Cappucci allora presidente AIF, n° 2/2005 de "L'Impresa"] che aiuta a sistematizzare questi concetti; nella speranza di aver rispettato quanto elaborato dall'autore, ho provato a sintetizzarne le linee principali, in una mappa concettuale .



clikka l'immagine per ingrandire


    Nell'articolo, Cappucci si preoccupa, oltre che di assegnare a ciascun termine il proprio specifico significato, anche di  rappresentare il 'filo rosso'  che collega e trasforma la CONOSCENZA in VALORE, obiettivo questo che le imprese dovrebbero sempre aver chiaro e  perseguire.

    Pur augurandomi di aver saputo sintetizzare graficamente l'articolo in oggetto, tuttavia ne consiglio la lettura integrale per cogliere l'interezza del pensiero che la sintesi grafica, inevitabilemnte semplifica.
   
    Mi auguro inoltre che lo schema, oltre a poter essere un semplice vademecum per tutti coloro che operano nell'Impresa o al suo fianco, possa anche essere uno stimolo ad una discussione che affronti le problematiche sul tavolo.



mercoledì 11 settembre 2013

Fantasia o Realtà ?




 
"La buona gestione è un fattore di importanza critica per l'innovazione, ma la maggioranza delle piccole imprese non ha tempo per sviluppare le competenze e le strutture necessarie."
          

Così nel 2004, iniziava un documento della UE. in cui veniva presentato uno dei tantissimi progetti finalizzati a favorire lo sviluppo delle Piccole Imprese.

         Le parole sopra riportate partono da un presupposto, non esplicitato, e di conseguenza mai affrontato, e cioè che le Piccole imprese SANNO che "La buona gestione è un fattore di importanza critica per l'innovazione" e per tutte le positive conseguenza che questa porta, dal punto di vista: redditività, qualità occupazionale, soddisfazione personale...

    La mia esperienza mi porta a dire esattamente il contrario: Le MPI NON SANNO che la 'buona gestione' è un fattore d'importanza critica, anche perchè non conoscono i contenuti della gestione e di conseguenza di quella buona! 

    Affermazioni di contenuto contrario espresse con linguaggio 'diplomatico', non aiutano certo a mettere a fuoco i problemi veri e, di conseguenza, a trovare le relative soluzioni.

     L'eventuale prova di quanto affermato la troviamo nel conseguente comportamento che appunto mostra come le MPI "non hanno tempo per sviluppare..."; anche un bambino, dopo aver messo la mano sul fuoco ed essersi scottato, sa che deve evitare di mettercela nuovamente. Questo perchè ha saputo che il fuoco brucia e fa male...!
Se continuasse a mettere la mano sul fuoco dimostrerebbe di non aver compreso che così facendo si brucia; perchè questo concetto non debba valere per le nostre Imprese non so.



Sappiamo anche che la struttura del sistema Imprenditoriale italiano è composto per oltre il 99% da Micro Piccole Imprese, circa 4.300.000, quindi anche la presenza di qualche migliaio di 'eccezioni' non determina un significativo effetto sul Sistema.

Diviene perciò necessario:
  • DIRE come stanno le cose;
  • Individuare percorsi, che nel tempo, possano aiutarci a migliorare.
é con questa logica che ho sviluppato un ragionamento espresso in maniera sintetica QUI ed in maniera più approfondita in questo documento

Con il contributo dei commenti, riflessioni, integrazioni, proposte  di tutti voi potrebbe essere possibile accendere qualche scintilla in grado di innescare, anche da questo 'lato' un processo virtuoso di miglioramento Sociale...



lunedì 22 luglio 2013

Creatività & Innovazione



Se qualcuno vi chiedesse:


<< in quali nazioni i termini Innovazione e Creatività 

sono ricercati in proporzione maggiore?>>
 
Quali sono le prime 10 nazioni che elenchereste?

Fatto?

Bene, allora adesso proseguite nella letture e buon divertimento....

Come dicevo nell'ultimo Post, oggi voglio condividere con voi un risultato, che personalmente trovo di un interesse STRAORDINARIO!

Mi auguro che anche per voi sia altrettanto; mi auguro che riusciamo a fare riflessioni e considerazioni adeguate ai dati e, soprattutto, mi augurerei che potessimo fungere da detonatore per avviare un modo veramente Innovativo e Creativo per trovare soluzioni ai nostri problemi, prima che queste non vengano trovate da chi meno ce lo aspettiamo, ed a quel punto non potremo più piangere su ciò che 'poteva essere e non è stato!

Cosa mi è capitato di scoprire:
dopo aver analizzato l'andamento della ricerca dei termini Innovazione e Creatività in Italia, ho pensato di estendere la cosa al mondo intero. Per far questo ho inserito gli stessi termini in inglese, i risultati son questi:

Fin qui nulla di strano, le dimensioni di ricerca mondiale risultano enormemente superiori a quelli italiani e l'andamento, ad eccezione di quegli 'strani' picchi della 'creatività' sono simili: 
  • L'innovatività leggermente decrescente;
  • La Creatività più stabile.
Le cose interessanti vengono quando ci chiediamo: <<ma dove gli Internauti sono più attivi nella ricerca dei nostri termini?>>

per quanto riguarda l'innovazione ecco la classifica:


 8 Stati Africani nei primi 10 posti!


e per quanto riguarda la creatività?


...'solo' 6 su 10, in compenso però ci sono anche le Filippine e, NESSUNA nazione appartenente al 'blocco' occidentale!

Qualcuno ha inserito anche un solo Paese africano nella risposta alla domanda iniziale?

COMPLIMENTI!

Facci partecipe del tuo ragionamento  e delle tue considerazioni.

vedi anche: Innovazione & Creatività

mercoledì 17 luglio 2013

Ecco la Risposta....

Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno voluto condividere una goccia del loro tempo e della loro intelligenza; in ogni commento emerge un atteggiamento di analisi e ricerca, finalizzato a spiegare soprattutto quei picchi del grafico della 'creatività'.
Ve ne sono grato e mi scuso per il piccolo 'trabocchetto' teso.

A questo punto non resta che condividere anche le mie di riflessioni:

Innovazione

Cominciamo ad analizzare l'andamento del grafico relativo a questo termine:
questo andamento, molto probabilmente influenzato dalle considerazioni esposte da Barbara, mostra una decisa flessione contemporanea all'evolversi della crisi [Praticamente tra il 2004 ed il 2008 il numero di ricerche contenenti 'innovazione' sembra essersi  dimezzato!]. Di conseguenza, nonostante i consigli di Google sui trend, l'andamento sembra avere una seria relazione con la crisi stessa.

           Si è quindi portati a dedurre che il clima di stagnazione ha portato anche ad un calo di interesse per le cose nuove, si è instaurata una generale 'depressione' non solo economico-finanziaria, ma evidentemente anche psicologica/intellettuale /strategica.
Se così è, sarebbe l'ennesima dimostrazione che non è la Ragione che guida le SCELTE,  è invece la PSICOLOGIA!

Creatività
Venendo al grafico con quell'andamento molto particolare, notiamo che anche se dimensionalmente più contenuto, presenta una maggiore stabilità  nel tempo.

Tuttavia emergono quei sistematici picchi che segnalano, in uno specifico periodo dell'anno [il mese di ottobre], incrementi da 4 a 9 volte superiori all'andamento normale del 'trend'...

        La spiegazione iniziale è stata quella di mettere in relazione il fenomeno a specifiche situazioni umane che si verificano in quel periodo: "...a fine anno ci si prepara a progettare nuovi percorsi e, tra l'altro, si chiede 'aiuto' anche alla creatività..."

 Poi,frenando la fantasia e cercando di capire di più, il tutto si ridimensiona, anche se si apre una riflessione molto più seria e profonda:

nota Wikipedia


Girovagando in rete (data la mia ignoranza sull'argomento) scopro che fino al 2011 (sospeso dopo l'annuncio...), nell'ottobre di ogni anno a Firenze si teneva il Festival della Creatività, dopodichè la manifestazione è stata sospesa.
Di fronte ad una spiegazione così semplice nasce una domanda altrettanto semplice (ma molto preoccupante):


se in Italia una manifestazione era talmente ben radicata
ed aveva così tanto successo da mostrarne gli effetti
chiaramente anche su Google Trends,
perchè è stata sospesa?

Questa è una delle tante  domande che lascio alle vostre riflessioni e commenti e magari anche a qualche 'operatore mediatico' (stampa, voce, video)  in grado di porrla, con maggior forza di questo piccolo Blog, all'opinione pubblica ed al disastrato mondo politico, per capire come sia possibile che non ci lasciamo mai sfuggire occasioni per danneggiarci da soli! 
Come si fa a non capire e condividere ciò che Jacopo, giovanissimo ingegnere, ci ha indicato nel suo commento:  
"La creatività è il motore delle nostre idee
 mentre l’innovazione ne è la implementazione"  

e quindi senza Creatività Innovare, se non impossibile, è molto difficile! 

Appuntamento alla prossima settimana, per chi vorrà ci sarà ancora qualcosa di interessante, di insapettato sempre relativo ai temi Innovazione e Creatività  sul quale mi piacerebbe leggere ancora  le vostre riflessioni.

venerdì 12 luglio 2013

Innovazione & Creatività

Ma è proprio vero, come si dice da diverse parti che queste due parole nascondono la Chiave per aprire la 'porta infondo al Tunnel', porta che sembra irraggiungibile e blindata con una serratura davvero tenace!

La risposta è molto complessa e coinvolge tantissimi aspetti, oggi, tuttavia mi è capitata una cosa strana: ho avuto occasione di fare una ricerca su Google trends - lo strumento di analisi delle ricerche effettuate con Google - e mi sono imbattuto in un risultato, particolare di cui intendo farvi partecipi.

Ho realizzato il grafico di ricerca dei due termini del titolo: Innovazione e Creatività,
il risultato è questo che metto a vostra disposizione.


Risultati indagine google trends, relativa alla ricerca dei termini Innovazione e Creatività,
nel periodo 2004 – oggi 


Strano eh?
A questo punto ho cercato di darmi una spiegazione, che sarò lieto di condividere prossimamente con voi (ma solo se ci saranno altri che offriranno anche la loro).
Tuttavia ritengo che le interpretazioni sono moltissime e sarebbe veramente interessante che i lettori lasciassero le loro interpretazioni a disposizione di tutti, innescando riflessioni a catena degne dei termini in oggetto.

         Da parte mia, come accennato, mi impegno -solo se ci saranno commenti che mostreranno interesse a conoscere e scambiare idee a dare le mie e, soprattutto, la prossima volta vi prometto di sottoporre alla vostra analisi e riflessione un risultato di estremo interesse. Un risultato di portata veramente sorprendente, che potrebbe sconvolgere i normali luoghi comuni con cui si ragiona del mondo. Certo che se i commenti saranno pochi o nulli, quello che vi mostrerò, pur sorprendente, ragionando 'a mente fredda' non dovrebbe neanche essere una sorpresa...

A presto... e lasciate i vostri commenti: siate Creativi, siate Innovativi!
 

martedì 9 luglio 2013

click-tivism ed i suoi fratelli...

WEB, risparmio energetico, contenuti 

e gestione delle informazioni

(da: il Lato Oscuro del digitale - di Andrea Granelli - HBR 3/2013)

30 miliardi di watt di elettricità, pari all'energia prodotta da 30 centrali nucleari, questo è quanto hanno consumato i 'data center' nell'ultimo anno (fonte New York Time).


      

     

 Questo è solo uno dei tanti aspetti poco noti o poco considerati legati allo sviluppo della rete e del suo utilizzo; a questo possiamo aggiungere ancora la 'sporcizia digitale' :

  • 75% del del mondo digitale è una copia (fonte IDC)

  • già nel 2009 si stimava che la posta 'pattumiera' rappresentava il 97% di tutte le mail circolanti (fonte ICF)  


    Queste criticità inducono:

    1. impoverimento informativo;
    2. alienazione  'informatica';
    3. 'pensiero unico' del digitale.

      
    Bastano queste poche considerazoini per farci comprendere la necessità di un sempre migliore e maggiore addestramento all'uso degli strumenti digitali, al fine di poter cogliere le opportunità offerte ed operare le scelte giuste.