venerdì 12 aprile 2013

da SEMPRE Contatti tra Uomini, Civiltà, Religioni sono la MOLLA dello Sviluppo ....


a Oriente
Città, uomini e Dei sulle Vie della Seta

Per vie e per terre d’Eurasia

        Nei tempi antichi lo scambio avveniva quasi tutto traverso i contatti diretti che avevano luogo su queste strade, durante le lunghe soste nel caravanserragli e negli empori, nei colloqui sommessi e lunghi durante le veglie insonni, alla luce dei bivacchi; gran parte dell’interessi dei viaggiatori volgendosi poi non soltanto sulle mercanzie e le ricchezze dei paesi propri o dei compagni, ma anche sulla vita religiosa allora intensissima, le favole, le leggende, i miti, le idee viaggiavano di sosta in sosta, arricchendosi, definendosi, ampliandosi, fino a che, dove che sia, trovavano una mente curiosa che se ne impossessava; ed allora quell’idea nata chissà dove, chissà come, cominciava la sua seconda vita, entrava nel ricordo letterario, si propagava, prendeva nuova forma ...
 
         E dunque religiosi, mercanti, uomini d’armi e ambascerie viaggiarono per secoli lungo le vie d’Eurasia, modificando anche la percezione dello spazio e le conoscenze geografiche.
              La Carta esposta, ascrivibile alla bottega di Fra Mauro, ne è un esempio lampante, ricca com’è di notizie delle terre che Marco Polo e Odorico da Pordenone, francescano in Cina (1323-1328), avevano “visto a ochio”. Della stessa epoca ed entrambe esposte sono la Relatio di Odorico da Pordenone e le Epistolae (1291-1292, 1305, 1306) di Giovanni da Montecorvino, altro francescano e legato pontificio ad Tartaros nel 1293, consacrato nel 1313 primo vescovo di Khanbaliq e Patriarca d’Oriente e poi nel 1328 deceduto in Cina.

            Che le conoscenze e le storie durassero più degli stessi uomini si ammira facilmente nella copia esposta di Marco Polo (Le livre des Merveilles) appartenuta a Cristoforo Colombo e piena di sue annotazioni autografe.
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     Questo brano raccolto alla Mostra sulle Vie della Seta (terme di Diocleziano - 2011/2012), ci deve interrogare sulla Opportunità di coinvolgere non solo imprenditori negli incontri di TKC, ma anche:
Artisti, Poeti, Religiosi, Uomini di Cultura in genere; e tanta altra umanità appartenente alle più disparate categorie del genere umano.

Cosa ne pensate?

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