Queste sono alcune delle considerazioni più significative:
- per il mondo si percepisce che qualcosa è cambiato e sta cambiando;
- C'è un ottimismo diffuso;
- è tornata la voglia di intraprendere, di investire;
- l’85 per cento della popolazione mondiale vive in aree che nel periodo compreso tra il 2012 e il 2016 cresceranno più del 3 per cento l’anno;
- Il 60 per cento in aree che cresceranno più del 5 per cento;
- Secondo la Banca Mondiale, le persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno (la media delle soglie di povertà) nel 2010 sono state la metà che nel 1990;
- Cresce la domanda di energia che nel 2040, sarà in aumento del 35% rispetto al 2010;
-
Noi europei pesiamo per il 7% della popolazione mondiale, per il 25% dell’economia, per il 50% dei benefici sociali erogati dagli Stati;
- Nel mondo globalizzato gli Stati competono per attrarre investitori, cittadini, cervelli, talenti, aziende, turisti e quant'altro generi progresso e benessere
In questo panorama evolutivo generale, quello che i nostri politici stanno facendo e continuano a fare è sotto gli occhi di tutti e tutti siamo in condizioni di valutare e, speriamo quanto prima di essere messi in condizione di poter dare il nostro contributo al cambiamento/evoluzione di questa inefficiente classe politica.
Ma le nostre Imprese, soprattutto quelle piccole imprese che rappresentano il 99% del totale delle imprese, cosa stanno facendo? Stanno iniziando a cercare la strada della loro evoluzione/trasformazione/estinzione?
Oppure sono ferme, in attesa che 'qualcosa accada'?
In quest'ultimo caso sarà bene che rileggano i punti iniziali sottolineati da Recchi e prendano decisioni conseguenti.
Senza prendere decisioni su business model e governance, il tempo di sopravvivenza sarà sempre minore.
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