<<...Le imprese italiane sono troppo piccole, incapaci di crescere e di innovare, e troppo specializzate negli stessi settori a bassa tecnologia e in cui operano le economie emergenti, ben più competitive...>>
Questa una delle affermazioni contenute nell'intervento del 11.aprile scorso tenuto alla Commissione e presentato a Bruxelles dal commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
In queste poche righe è sintetizzato un'altro dei problemi strutturali della nostra Italia, anche se finora stampa e politica si sono ben guardati da evidenziare ed affrontare il problema, ancora una volta l'Europa ci sollecita ad occuparci dei nostri problemi strutturali.
Per farlo è necessario che il capo azienda, oltre ad affrontare e risolvere la quotidianità (vendite, acquisti, incassi, pagamenti, organizzazione....) deve da subito, con costanza e coerenza spostarsi su produzioni a più ALTO VALORE AGGIUNTO.
Fare questo implica impegno, confronto e formazione (sua e dei suoi collaboratori) continua ed efficace; scelta accurata dei consulenti di supporto e non accontentarsi di ottemperare solo agli obblighi di legge (fisco, sicurezza e qualità).
Per chi vuole, oltre ad iniziative locali come TeknoCafè, esistono soluzioni attuabili a livello nazionale che consentono anche a Micro e Piccole imprese di poter effettuare azioni formative a costo ZERO, direttamente nella propria azienda e relative alle loro specifiche necessità.
Per saperne di più potete visionare il video o contattarci direttamente (alco.studio@int22.it)
Per saperne di più riportiamo alcuni link relativi all'avvenimento
- Formiche - Le aziende italiane sembrano imprese cinesi. Le bizzarre tesi di Bruxelles
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Sole24Ore - Europa: rischi di contagio dalla crisi italiana per la zona euro
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La Stampa - L’Ue: le aziende italiane non innovano il Paese è vulnerabile, rischio contagio
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